Domenica 28 maggio, a Carlazzo (CO), andrà in scena la seconda prova dell'Enduro Cup Lombardia. In programma 3 prove speciali che toccano le zone boschive di Carlazzo, Gottro e Naggio su dei tracciati che contano, complessivamente, 24 km di percorso con 1.230 metri di dislivello e che partono dalla zona dei Monti di Gottro, per scendere a Carlazzo e a Gottro, a seconda delle diverse PS. Lo svolgimento di una prova di Enduro è molto simile a quella di un rally, con delle prove speciali cronometrate (in discesa) dalla quale, sommando i tempi, ne esce la classifica assoluta, e dei trasferimenti con tempi imposti per raggiungere queste prove. Questo fa si che assistere ad una manifestazione di Enduro risulti altamente spettacolare per il pubblico, in quanto le prove si disputano su sentieri spesso molto ripidi, con salti artificiali, radici affioranti oppure sassi smossi. All'interno della manifestazione si svolgerà anche il 1°Trofeo Fabio Bassi; all'atleta che porterà a termine la gara e che segnerà il tempo migliore sulla ps2 "Gabí", verrà riconosciuto un premio di €150. Nato da un'idea dell'Enduro Trail Monte Pidaggia la gara si presenta agli appassionati con prove speciali dallo scenario unico, panoramicamente mozzafiato; una manifestazione che mira ad offrire qualcosa di nuovo al territorio, sperando di richiamare a sè numeroso pubblico per ammirare le spettacolari discese degli atleti, discese ricavate dopo un durissimo lavoro da parte degli organizzatori, che hanno saputo dar nuova vita a vecchi sentieri semi-abbandonati, disboscandoli e creando prove speciali di altissima qualità, con salti artificiali e pedane usufruibili anche al di fuori dal giorno della gara. Una rivalutazione del territorio notevole, che ha così reso fruibile a tutti, anche a chi non va in bici, molti bellissimi sentieri che collegano Carlazzo e Gottro ai Monti di Gottro; sentieri che, a volte, offrono scorci panoramici impagabili.
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Ivan Alvarez Gutierrez, classe 1981, è uno di quei biker poliedrici, capaci di andare forte e vincere sia nei cross country che nei Marathon, passando anche per le estenuanti gare a tappe. Solare, allegro e costantemente sorridente, con la sua tipica parlata "spagnoleggiante" è sempre in grado di portare allegria nelle conversazioni. Da diversi anni a questa parte vive ad Argegno (CO) e proprio alla fine della stagione 2016 ha concluso la sua carriera di atleta, iniziando una nuova avventura che lo ha portato ad aprire il Guti Bike Rent & Tour proprio ad Argegno, che si propone come noleggio di bici elettriche, organizzazione di Tour sul Lago di Como e organizzazione anche di Tour Internazionali. La carriera sportiva di Ivan è ricchissima di vittorie e parte già dagli inizi degli anni 2000. Particolarmente apprezzato per le sue doti tecniche, è spesso stato protagonista delle gare di Coppa del Mondo Cross Country, partecipando a numerosissimi Mondiali XCO e Marathon e cogliendo anche la convocazione con la nazionale spagnola per le Olimpiadi di Atene 2004. Personaggio popolarissimo e ben voluto sul ramo del Lago di Como dove vive, Ivan ha sempre amato allenarsi con gli amatori locali, condividendo con loro un rapporto di grande amicizia e diventando quindi rapidamente un punto di riferimento per il ciclismo locale, tanto da partecipare varie volte alla gara "di casa" organizzata dal Bici Club 2000 di Lenno, il Trofeo Val Perlana ad Ossuccio (vincendolo nel 2010, 2011 e 2013). Ora che la carriera professionistica di Ivan è terminata, abbiamo deciso di ripercorrere con lui alcune fasi della sua vita sportiva proponendogli alcune domande alle quali, con entusiasmo, ha prontamente risposto. Ecco a voi l'intervista a Ivan Alvarez Gutierrez. NEL 2004 HAI PARTECIPATO ALLE OLIMPIADI DI ATENE. RACCONTACI COME E' STATO. Le Olimpiadi sono l'obiettivo principale di qualsiasi atleta e Atene é stata una esperienza molto gratificante. Ricordo che avevamo i giocatori di pallacanestro sotto la nostra stanza (Pau Gasol e compagni), era impressionante vedere le loro scarpe di mezzo metro! Nei tavoli normali, i giocatori di pallacanestro sembravano mangiare sui tavoli dei bambini del asilo. Nella sala da pranzo per gli atleti c'era anche il McDonalds! La gara é stata una cosa impressionante, con ritmi del giorno d'oggi. Full gas dal primo all'ultimo secondo senza risparmi, poi con bici ad anni luce da quelle attuali (ho la bici a casa e sembra preistorica). A noi bikers ci ha toccato la chiusura dei giochi, e quello si che mi ha colpito davvero. Ho sentito quello che deve sentire un giocatore di calcio quando entra nello stadio, migliaia di persone che ti urlano addosso. Posso capire la pressione che possono sentire questi giocatori, quasi paura della folla! Devi viverlo per sapere cosa sia....ma è bellissimoooo!!!! (16° ASSOLUTO ALLA FINE) OLTRE ALLE OLIMPIADI, HAI PARTECIPATO A TANTISSIME GARE DI PRIMISSIMO LIVELLO. QUALE TI E' RIMASTA PARTICOLARMENTE NEL CUORE E PERCHE' ?
Quando siamo partiti, con la "armada spagnola" davanti composta da Coloma, Lejarreta e io, sono subito stato davanti primo senza paura di scoppiare; persino Hermida e compagni, che erano in stanza visto che gli Elite correvano il giorno dopo, hanno preso il furgone da Lugano (dov'era l'albergo), e si sono presentati a fare il tifo. Ho fatto 5 dei 7 giri primo con 40 secondi e ho finito 3° con un po di fatica, ma ce l'ho fatta!!! HAI CORSO CON GRANDI CAMPIONI, QUALE TI HA PARTICOLARMENTE IMPRESSIONATO? Mi ha impressionato vedere la crescita di Diego Rosa, che nell'ultimo anno in Giant volava nelle salite lunghe in allenamento, si capiva che sarebbe stato un grandissimo scalatore. Eravamo a Livigno a preparare il mondiale 2011 a Chaméry, dopo aver fatto 10° in Canada volevo allenarmi piú forte, e non ci siamo risparmiati; abbiamo fatto tutte le salite possibili. Un giorno eravamo al Mortirolo, e ho detto a Diego "adesso faccio due blocchi di 15 min al medio....Ok Ivan io vado tranquillo". Parto, dopo 1 minuto vedo che arriva, e ovviamente a quel punto non fai più il medio, acceleri, perchè siamo cosí quasi tutti. Lo spirito competitivo c´è sempre. Mi passa, e quando ero a tutta mi stacca addirittura! Dopo siamo andati al Gavia e quando sono partito a fare i lavori, lui giocava. Gliel'ho detto, sia a lui che ai suoi, che secondo me era fra gli scalatori più forti al mondo (Io non andavo piano in quel periodo in salita). Ai mondiali ha poi fatto 7° tra gli U23, e perdeva tanto in discesa. L'anno dopo ha provato su strada e subito é passato tra i prof. Mi sentivo bene nel vedere che aveva preso la strada giusta. E guardate adesso dove é arrivato! RACCONTACI DELLA TUA CAPE EPIC, IN SUD AFRICA. COM'E' STATO CORRERE UNA GARA A TAPPE COSI MASSACRANTE? La Cape Epic é una gara indimenticabile per la sua organizzazione e per i suoi particolari percorsi, che mettono alla prova il ciclista, ma di piú ancora il materiale. É un vero massacro per le biciclette. Il vero protagonista é il meccanico, che tutti i giorni ricontrolla tutta la bici da cima a sotto!! Una cosa molto importante è saper capirsi con i compagni, e soprattutto con il tuo partner ... con Fabian, l'anno scorso, ci siamo capiti abbastanza bene anche se ci sono sempre punti di tensione per diversi motivi. Al prologo Fabian volava, e dovevo fischiare per farlo rallentare, poi alla fine invece era Fabian che mi faceva rallentare, ma ci siamo aiutati molto bene, e lui é anche stato paziente per qualche guasto che ho avuto. Poi abbiamo fatto un servizio impeccabile ai nostri capitani, Ferraro e Porro (3° assoluti alla fine), visto che eravamo ad un gran livello come Team, e potevamo essere vicini a loro in tante tappe. É stato fondamentale il lavoro in squadra, sia dei corridori, che dello staff. Senza massaggiatore, aiutanti e meccanico, non si puó arrivare ad un risultato cosí. SEMPRE NELLE GARE A COPPIE, NEL 2015, HAI VINTO IL PORTUGAL TOUR CON FERRARO. COM'E' CORRERE IN COPPIA CON QUALCUNO? Ho risposto in parte a questa domanda prima, ma il giro del Potogallo è da ricordare perchè io e Damiano eravamo entrambi in ottima condizione, e quella gara ci ha fatto migliorare ancora di più! E' una gara più dura della Cape Epic, la quale ha molto meno dislivello, anche perchè altrimenti sarebbe un vero massacro! La tappa piú lunga in Portogallo è infinita e ha più di 3500mt di salita, la Cape é molto piú veloce, é quella la sua caratteristica. In Portogallo io e Damiano ci siamo capiti perfettamente, Damiano é uno molto tranquillo, e con molta esperienza, ha fatto tanti giri a tappe e quello conta tanto. SEI STATO ASSOLUTO PROTAGONISTA NEI CROSS COUNTRY PRIMA E NEI MARATHON POI. QUALE DI QUESTE DUE DISCIPLINE TI PIACE DI PIU'? Nel cross country mi divertivo di piú, sono piú corti, ma l'intensitá degli ultimi anni e la mancanza di soldi non mi hanno permesso di affrontare le gare con garanzie. Mi piace saltare in MTB, mi piacciono i pezzi tecnici, ma in gara diventa pericoloso se non sei al top, ci vuole tanto allenamento specifico per fare un XC moderno davanti, e non é facile. Il segreto di queste gare é che devi guidare in soglia-fuori soglia anche in discesa. Se volete, fatelo qualche giorno, capirete che non vedete più il sentiero con l'acido lattico che gira dappertutto ... é quello che devi allenare! QUALE, TRA LE VARIE CORSE CHE HAI FATTO, TI E' RIMASTA PIU' IMPRESSA NELLA MENTE? Una gara mi é rimasta in testa, e non me la toglieró mai di dosso; Coppa del mondo in casa mia, a Madrid. Dopo un lavoro gigante di Yader Zoli, che tirava in tutti i tratti da menare, siamo rimasti in 4 prima, Absalon, io, Hermida e Fontana e in due dopo, Io e Absalon. All'ultimo giro ho preso una crisi di fame impressionante, era venuta troppo lunga la gara, e sono scoppiato. Quel giorno abbiamo fatto 2h35' di gara, in quel periodo erano più corte di solito (2h10' circa). DA DIVERSO TEMPO ABITI SUL LAGO DI COMO. COME MAI HAI SCELTO QUESTA LOCALITA'? Io e mia moglie Irene siamo arrivati in Italia quando ero in Giant nel 2008. Lei ha iniziato a lavorare in servizio intensivo neonatale al Niguarda (Milano), e ci trovavamo bene, ma venivo sempre lunedi a sgambare da Seveso, dove abitavamo, fino ad Argegno. Era bellissimo il lago, ed era un sogno pensare di abitare qui. Quell'anno ho volato in gara e cosi ci siamo permessi di trasferirci sul lago. Ad Argegno abbiamo trovato una bellissima casa, dove siamo ancora, e Irene ha trovato lavoro come libera professione facendo prelievi a Synlab e Plinio a Como, più ad Argegno in ambulatorio. ORA CHE HAI SMESSO, CHE PROGETTI HAI PER IL TUO FUTURO? Era da un paio di anni che avevo in mente di poter aprire un noleggio bici, e guarda a caso, é nato GUTIBIKERENT (www.gutibikerent.com). L' idea c'era, ma il tempo di farlo no. A luglio mi sono rotto il trochite, e ho cercato di riprendere bene per finire bene alla Roc d'Azur. Dopo un anno un po' vuoto, a parte la Cape Epic, cercavo di rientrare bene. Ho fatto gare di preparazione come San Fedele o San Jorio, ma dopo é venuto fuori anche un virus, e non stavo bene. Era tardi e non ce la facevo a rientrare, e finiva anche il contratto con la Trek. Giant voleva che io facessi ancora un anno (Bechis Family), e volevo anch'io. Ho fatto un test di potenza a ottobre e palestra per il braccio, ma intanto portavo avanti anche la preparazione di GUTIBIKERENT. Poi però mi sono accorto che se correvo, non ce l´avrei fatta a portare avanti il progetto, e parlando con Bechis, gli ho spiegato la situazione. O corri, o lavori. Al livello che c´e oggi nei marathon, devi farlo come lavoro principale, e io in questo progetto ci ho messo un bel pó di ore davvero.....quindi ho deciso di prendere questa nuova strada. Molti anni di gare ad alto livello non mi mancavano, quindi la scommessa é questa ora. Oggi ecco che si propone l'esperienza di Manuel Bonardi al Challenge di Venezia di domenica 5 giugno 2016, triathlon di 3,8 km + 180km + 42km.
La sua prima edizione risale al 1992, e da allora si è conquistato il soprannome di “El mas duro”. Infatti, tra le gare del circuito Ironman (già di per se dure), l'Ironman di Lanzarote riesce addirittura a spiccare per durezza e selettività del percorso.
Abitando in un paesino di lago, poteva tranquillamente diventare un pescatore. Nessuno gli avrebbe mai puntato il dito contro, rimproverandolo per questo.
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Maggio 2017
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